Nella scuola di Bagno a Ripoli la propensione a sperimentare percorsi educativi innovativi ha radici lontane, a partire dal 1904, quando il maestro, e poi direttore Antonio Degli Innocenti, di umili origini e di padre ciabattino, decise
di accogliere presso la sua scuola figli di contadini e braccianti, ma anche adulti analfabeti nei corsi serali, e chiunque non potesse avere l’opportunità di studiare come era fortunatamente successo a lui.
Le classi da lui gestite erano spesso miste, bambine e bambini insieme, e si pensava anche al periodo estivo con attività di “ricreatorio” in particolare per i figli di coloro che erano al fronte a combattere (1917).
Nei registri scolastici da lui redatti e ritrovati cento anni dopo, annotava minuziosamente la vita e gli eventi dei suoi alunni.
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Negli anni ’60, un altro maestro, a questo punto già divenuto direttore didattico, Marcello Trentanove, organizzò nel Primo Circolo di Bagno a Ripoli le prime esperienze di tempo pieno e di inclusione dei bambini con handicap.
La scuola di bagno a Ripoli fu scuola inclusiva ben prima che tempo pieno e leggi per l’inserimento di tutti i bambini nelle scuole pubbliche diventassero realtà su scala nazionale e si trasformassero in legge.
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Negli anni ’90 infatti un altro direttore didattico, Stefano Dogliani, pose le fondamenta dell’attuale sperimentazione, fondandone le radici sulla precedente esperienza. Il progetto di Continuità “Scuola Comunità”.